“Al suo cospetto il Tarpon è un’aringa, e solo chi lo cattura può definirsi un vero pescatore.” Con queste parole Rudyard Kipling, il grande autore anglo-indiano di Kim e del Libro della Giungla, presentava il Golden Mahseer, il leggendario pesce della famiglia dei ciprinidi che rappresenta il trofeo più ambito da tutti i pescatori che mettano piede in Asia.
Ai piedi dell’Himalaya, alla confluenza dei fiumi Saryu e Kali, che dividono India e Nepal, si estende uno degli spot di pesca più remoti e favoleggiati del subcontinente: il guado di Pancheshwar. Frequentato fin dall’Ottocento da militari inglesi in licenza, aristocratici himalayani e dal cacciatore di tigri mangiauomini Jim Corbett, oggi attrae uno sparuto numero di pescatori intraprendenti in cerca del pesce da record.
Sotto lo sguardo di un tempio di Shiva che domina la valle, i Mahseer Dorati risalgono la corrente e si concentrano alla confluenza dove fanno il pieno di energie prima della frega. È una finestra di tempo molto breve, in cui l’attività dei pesci è frenetica. Con l’alzarsi dei livelli e l’intorbidirsi delle acque, i pesci risaliranno gli affluenti minori in cerca di fondali più bassi dove depositare le uova.
La pesca è molto tecnica, da svolgersi con attrezzatura pesante per sondare le profondità in cui si nasconde la nostra preda: artificiali rigidi e morbidi di dimensioni e peso generosi per chi pesca a spinning, e per chi pesca a mosca code affondanti e streamer piombati; per tutti terminali spessi e ami di qualità. Il Mahseer non è un pesce che va per il leggero, ed è sorprendente la forza nel combattimento che anche piccoli esemplari riescono a sprigionare nelle acque mosse.
Un campo base essenziale e confortevole in stile safari, dotato di tende doppie climatizzate, servizi, cucina e una tenda mensa, trasporta il pescatore in un’atmosfera di avventura coloniale. Affacciato strategicamente sul fiume Kali, permette di entrare in pesca in pochi minuti, e di addormentarsi cullati dal canto delle acque.
Lo staff amichevole e professionale comprende guide locali che mettono il pescatore nella condizione migliore di affrontare il fiume, personale di supporto e un giovanissimo cuoco capace di imbandire con disinvoltura dalla più classica English breakfast a un curry di Snakehead.
Un viaggio per pescatori avventurosi, pronti a lasciarsi rapire dalle sensazioni dell’India, dalla sua cultura e dalla sua gente, e a mettersi alla prova con un pesce elusivo, nobile e brutale.
Un’esperienza di pesca indimenticabile, una meta ancora poco conosciuta dal punto di vista sportivo, e per questo ancora più esclusiva.
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